giovedì 31 dicembre 2009

Baruch Spinoza

L'occaso, caligine d'oro, barbaglia
Sulla finestra. L'assiduo manoscritto
Aspetta, già pregno d'infinito.
Qualcuno costruisce Dio nella penombra.
Un uomo genera Dio. E' un ebreo
Di tristi occhi e di pelle olivastra;
Il tempo lo trasporta come trascina il fiume
Una foglia nell'acqua che discende.
Non importa. Il mago insiste e foggia
Dio con geometria raffinata;
Dalla sua debolezza, dal suo nulla,
Seguita a modellare Dio con la parola.
Il più generoso amore gli fu largito,
L'amore che non chiede di essere amato.

J.L.Borges

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